MAPPA DEL GIARDINO

Mappa del giardino (ingresso in basso a sinistra fra le due legende). 


Il giardino posto su di un pendio rivolto a sud si estende per poco meno di un ettaro ed è caratterizzato da un percorso circolare con alcune appendici che portano a alcuni spazi a tema. Il percorso si snoda fra scale e sentieri passando da zone soleggiate a parti in ombra che creano situazioni diverse all'interno del giardino stesso. Si inizia scendendo una scala in mattoni costeggiata da bossi potati a sfera; sulla sinistra un grande pero e svariati arbusti ombreggiano i gradini fino ad un piccolo spiazzo circolare, sempre in mattoni.
Sulla destra una siepe di alloro separa questo spazio dal giardino mediterraneo (primo spazio a tema).


Ingresso al giardino: sulla destra la scala in mattoni che scende.

Inizio del percorso.

Piccolo spiazzo che a sinistra porta alla prosecuzione del percorso e a destra al giardino mediterraneo.


Scala d'ingresso al giardino vista dal basso.
Bossi e lunaria fiorita. Sugli scalini i petali dei fiori del pero caduti.

Choisya e Euphorbia fiorite ai lati dei pianerottoli che fanno da intervallo alla scala.

Pianerottolo coperto da muschio.





Oltrepassata la siepe di alloro, che chiude in modo discontinuo il giardino mediterraneo, ci si trova in uno spazio circolare pavimentato in mattoni a cerchi concentrici e caratterizzato da un muro a gradoni (verso monte), dove al centro sgorga un piccolo zampillo che finisce in una vasca semicircolare. Ai lati di questa vasca due sedili in muratura chiudono la metà del cerchio a monte, mentre l'altra metà verso valle è aperta al paesaggio. L'effetto "mediterraneo" di questa parte del giardino è dato sia dalle specie di piante presenti, (cisti, rosmarini, lavande, santoline ecc., vedi post del 03/02/15: Pensare alle piantagioni di primavera: il Giardino Mediterraneo, con l'elenco delle piante), sia dal carattere degli elementi architettonici costruiti, ma soprattutto dal contrasto che si ha passando dall'ombra della zona precedente al pieno sole di questa parte, dove la luce viene anche accentuata dalle piante a foglia grigia.


Fontanella del giardino mediterraneo.

Pavimento in mattoni a cerchi concentrici.

Sentiero in ciottoli che dal giardino mediterraneo porta ai melograni.

Rosmarino fiorito, sul muro della fontana, con teucrium fruticans e cistus. 

Giardino mediterraneo verso valle con i rosmarini in fiore.


Paesaggio visto dal giardino mediterraneo.

Piante a foglia grigia in primo piano con una luce particolare del paesaggio al tramonto.

Contrasto dei diversi colori delle piante all'inizio dell'autunno.

Contrasto fra le piante a foglia grigia, in primo piano e le verdi sul fondo.
Tornati al sentiero principale si scende ancora attraverso altre scale che si biforcano dando inizio al vero e proprio percorso circolare. Seguendo le scale a destra si arriva ad un piccolo spiazzo ombreggiato da due ciliegi selvatici nati da seme. Questo piccolo spazio piano segna il confine del Giardino Mediterraneo verso monte. Scendendo attraverso una piccola rampa di scalini in pietra e ciottoli si vede verso valle il giardino dei bossi, mentre a destra, si arriva al detto Cerchio delle Rose, altro spazio a tema in origine caratterizzato da un gruppo di rose Complicata piantate in circolo con una panca in muratura su di un lato del cerchio (vedi post UNA NUOVA PANCA al cerchio delle rose 30-08-2015).

Scala in tufo che dal Giardino Mediterraneo porta al resto del giardino.

Collegamento fra il Giardino Mediterraneo e il percorso principale.

Scala in pietra con inizio del percorso circolare. 

La stessa scala in pietra con fioriture di Kerria japponica e Euphorbia characias.
Bossi potati a cubo in primo piano, sul fondo un pruno potato a covone.

Panca del cerchio delle rose.

Bossi potati con alcune piante "vagabonde" come le Euphorbie characias e i Licnis coronaria



Proseguendo lungo il sentiero, ora in terra battuta ora in ghiaia, si attraversa una parte in ombra mantenendo  così l'alternanza "luce ombra" accennata all'inizio. Segnano il passaggio alle diverse zone due pruni, nati anche loro da seme, con fogliame vagamente rosso, perchè generati da dei prunus pissardi. Questi passaggi suggeriscono delle "porte" che dividono il percorso in spazi differenti per la diversa luce la varietà di piante e colore del fogliame. Qui l'ombra è ottenuta oltre che con i pruni con pioppi cipressini, mentre alcuni cotinus coggyria a foglia rossa si accordano con i pruni. Poco lontano un gruppo di spiree e uno di kolkwitzie inondano di fiori questo spazio in primavera, mentre in autunno sono i diversi colori delle foglie a caratterizzare questo angolo del giardino. Questa parte si conclude con due pioppi cipressini e alcune tamerici che danno il nome a questa zona chiamata " Curva delle Tamerici". Ora si torna alla luce piena con una piccola scarpata di lespedeze per arrivare al "Cerchio dei Lillà".


Giardino boscoso alla "Curva delle Tamerici".

Giardino boscoso all'inizio dell'autunno.

Giardino boscoso in primavera

"Curva delle Tamerici" con le Spiree vanhouttei fiorire.

"Curva delle Tamerici" con le fioriture di Kolkwitzia amabilis, sul fondo e Cotoneaster salicifolius repens, in primo piano.


G
Cotinus coggygria in fiore.

Giardino boscoso in autunno. In primo piano i due pruni che segnano l'inizio di questa parte del giardino.

Il Cerchio dei Lillà è un altro giardino a tema, e si caratterizza come dice il nome stesso da un giro di Syringa vulgaris che segna il perimetro di questo piccolo spazio. Questo spazio è connotato da un pavimento in ciottoli di fiume che senza soluzione di continuità va a formare al centro una piccola fontanella con zampillo. Un sedile semicircolare decorato con piastrelle di recupero, completa questa parte del giardino rendendola particolarmente piacevole per una sosta, soprattutto durante la fioritura dei lillà, abbinando il profumo dei fiori con il rumore dell'acqua.

Ingesso al Cerchio dei Lillà.

La fontanella caratterizzata da ciottoli grigio scuro.

La panca semicircolare, in primo piano la fontanella. 

Lasciato il Cerchio dei Lillà si prosegue passando attraverso il Giardino delle graminacee. Questa parte del giardino è in pieno sole e si caratterizza per il colore grigio bluastro delle erbe: panicum heavy metal, andropogon gerardii, eragrostis curvula, festuca glauca; e degli arbusti, in particolare delle tamerici. Questo spazio è delimitato verso monte da alcuni grandi alberi ed in particolare da alcuni pioppi cipressini, uno soprattutto, all'inizio di questa parte del giardino, sostiene una grande rosa nata spontanea da una rambling rector (piantata vicino casa),che in maggio sfoggia una notevole fioritura. Verso valle è chiuso dai noccioli che caratterizzano il Viale dei Noccioli, che si vedrà proseguendo nel percorso, e da un gruppo di indigofere. In origine al posto delle indigofere erano stati piantati dei caryopteris clandonensis con l'intenzione di enfatizzare il blu delle graminacee, ma purtroppo dopo alcuni tentativi si è optato per le indigofere più adatte ad un terreno così povero e sabbioso. Questa parte del giardino cambia molto fra la primavera e l'autunno: in primavera dopo aver potato le graminacee rimangono molti vuoti che un tempo avevo pensato di colmare con del lino blu con scarsi risultati. Adesso ho rimpiazzato il lino con degli iris germanica che in primavera colmano i vuoti lasciati dalle erbe potate con una bella fioritura blu-viola e in estate, quando le foglie degli iris cominciano ad appassire, le graminacee ormai cresciute prendono spazio per prepararsi allo spettacolo autunnale.


Rosa arrampicata al pioppo che segna l'inizio del Giardino delle Graminacee. 


Panoramica del Giardino delle Graminacee.

Giardino delle Graminacee in primavera.

Inizio del giardino delle graminacee.


Graminacee in primavera.

Graminacee in primavera, sul fondo alcuni fiori delle tamerici.

Effetto vaporoso delle erbe e della tamerici i primo piano.


Inizio del giardino delle graminacee in autunno.

Sentiero che attraversa il giardino delle graminacee.

Le diverse graminacee che acquistano colori differenti.

Graminacee in piena estate.

Arrivati alla fine del Giardino delle Graminacee una stretta curva ci introduce al Viale dei Noccioli. La curva è caratterizzata da una catasta di rami che formano una sorta di "scultura in progress"; qui alcuni rami di potatura vengono disposti con un certo ordine e mano a mano che si decompongono ne vengono aggiunti altri creando negli anni nuove forme. Il contrasto fra il Viale dei Noccioli e la parete del giardino precedente è notevole: si passa da un luogo soleggiato  con un aspetto "vaporoso", caratterizzato da colori grigio azzurri, ad uno spazio ombroso. Un lungo sentiero rettilineo fiancheggiato da una quadrupla fila di noccioli forma una "galleria" e l'ombra fitta di questo luogo fa si che non cresca nulla sotto i noccioli, nonostante diversi tentativi falliti con alcune piante da ombra. Il sentiero è formato da un tappeto di foglie decomposte che creano una sensazione  morbida al calpestio e ogni autunno con la caduta delle foglie vengono rinnovate. Uno degli aspetti che mi piacciono di questa parte del giardino è dato dal contrasto che si ha stando all'interno del viale tra ombra e  luce, guardando attraverso le chiome dei noccioli enfatizzato dalla forma e dal colore delle graminacee.
Un altro elemento che connota questo viale è la luce sul fondo che crea un effetto prospettico prolungando otticamente il viale stesso.


La detta "Scultura in progress" fatta con i rami di potatura. Il bianco in primo piano non è neve bensì semi di pioppo.



Catasta di rami che introduce al Viale dei Noccioli.
Inizio del Viale dei Noccioli: in primo piano i semi di pioppo che chiamiamo "neve d'estate".

Inizio del Viale dei Noccioli: sul fondo la luce che accentua l'effetto prospettico.

La galleria vegetale formata dal Viale dei Noccioli

La fine del Viale dei Noccioli: si intravede sul fondo il piccolo stagno fulcro del Cerchio dei Biancospini.

Effetto di contrasto fra luce e ombra fra il Viale dei Noccioli e il Giardino delle Graminacee.
Finito il Viale dei Noccioli si torna alla piena luce nel Cerchio dei Biancospini, dove si è accolti da due panche e un piccolo stagno con zampillo al centro, ninfee bianche e pesci rossi. Qui la luce viene esaltata, in primavera, da una serie di fioriture bianche: spiree, philadelphus, rose e altre piante che mano a mano nel corso delle stagioni fioriscono. La cornice di biancospini, il rumore dell'acqua e le due panche ne fanno un piacevole luogo di sosta prima di intraprendere la salita che pian piano ci porterà all'inizio del percorso. Infatti qui siamo circa a metà del giro del giardino.

Il piccolo stagno alle fine del Viale dei Noccioli.

Cerchio dei Biancospini. La panca verso monte con alcune fioriture.

Cerchio dei Biancospini. Lo stagno con sul fondo la panca verso valle.
Cerchio dei Biancospini. La fioritura dei philadelphus.
Cerchi dei Biancospini. Lo stagno con la prospettiva del Viale dei Noccioli.

Superato il Cerchio dei Biancospini si arriva alla Pergola del Glicine, qui una panchina (si veda post "Sulla Panchina" del 1 giugno 2014) invita a fermarsi per godere del profumo del glicine.

Pergola del Glicine in piena fioritura.


Il sentiero che dalla Pergola del Glicine porta al Cerchio di Fuoco.


Superata la Pergola del Glicine, attraverso una piccola deviazione, si arriva al Cerchio di Fuoco.Questo spazio è stato pensato per bruciare le piante malate o molto spinose che non possono essere utilizzate nel compost: è caratterizzato da una siepe semicircolare di ligustro mentre un piccolo spazio piano e circolare ospita al centro il luogo per fare il fuoco.
Ingresso al Cerchio di Fuoco.

Spazio circolare con il falò.


Fioritura di Iris e Genista Lydia al Cerchio di Fuoco nel mese di Maggio.


Spazio attorno al Cerchio di Fuoco con la Forsythia nei colori autunnali.






  

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